lunedì 20 settembre 2010

Il motocross ,spesso abbreviato in cross o MX, è una disciplina sportiva motociclistica che si pratica su circuiti sterrati



Gare

 Una gara di motocross consiste generalmente in 2 manche precedute dalle qualifiche. Il motocross ha una partenza "di massa", ovvero tutti i piloti sono allineati sulla stessa linea dietro i cancelletti di partenza. I piloti hanno generalmente un numero di giri da completare prima della bandiera a scacchi. I campi da cross sono generalmente abbastanza lunghi (tra i 2 e i 3 km) e comprendono alcune zone naturali e altre, come le whoops, fatte dall'uomo. È anche possibile che una pista da cross sia fatta solo da colline e curve, senza salti. A differenza del motocross, il supercross si pratica in piste interamente artificiali, con la presenza di numerosi salti e whoops e solitamente si tiene negli stadi ed è una specialità tipica degli Stati Uniti d'America. Nel  motocross il numero dei piloti per gara è circa 40, mentre nel supercross è circa 25.I gran premi o le gare tendono ad essere lunghe, solitamente 30 minuti più 2 giri. Invece le gare amatoriali possono durare solo 10 minuti . Quando scade il tempo di gara un direttore di gara segnala con una tabella o con una bandiera che mancano solo 2 (o 1) giri alla fine; al termine della gara il direttore di gara sventola la bandiera a scacchi.Il motocross è uno degli sport a motore più spettacolare, soprattutto quando i piloti si esibiscono in salti con la moto in aria praticamente orizzontale oppure col posteriore di "traverso” in aria per poi atterrare come se niente fosse ,questa manovra è detta “whip” o “scrub”; molto spettacolari sono in oltre la fase della partenza e la prima curva.


Storia
Le prime apparizioni del cross si sono avute in Inghilterra con gare chiamate "scrambles" derivate dal trial, anch'esso molto popolare in Gran Bretagna. La prima gara di scramble di cui ci è pervenuta notizia si tenne a Camberley, nel Surrey nel 1924. I motociclisti europei importarono sul continente questo tipo di gare, apportando modifiche come l'accorciamento della pista e l'aumento del numero di giri oltre all'aggiunta di alcuni ostacoli artificiali come i salti.






Le prime organizzazioni mondiali 

Nel 1952 la FIM, l'organo di governo del motociclismo internazionale creò un campionato individuale europeo di categoria 500 cm³, questo campionato dal 1957 divenne campionato del mondo. Nel 1962 alla "500" venne affiancata una seconda categoria di 250 cm³. Nel 1962 venne creato il campionato mondiale 250 cm³. In questo contesto divennero famose alcune aziende che equipaggiavano le loro motociclette con motori a due tempi, infatti aziende come la svedese Husqvarna, la cecoslovacca CZ e la britannica Greeves divennero popolari per la leggerezza dei loro prodotti. Durante gli anni sessanta i progressi nel campo dei motori due tempi fece si che i più pesanti motori quattro tempi fossero relegati in competizioni separate. Piloti provenienti dal Belgio e dalla Svezia cominciarono a dominare nel cross in questo periodo.
Durante gli ultimi anni sessanta le aziende giapponesi cominciarono a lottare con le più blasonate aziende europee per la supremazia in questo sport. La nipponica Suzuki vinse il primo campionato del mondo della 250 nell'anno 1970, il primo campionato che andava a finire nel palmares di un'azienda del sol levante alla voce "motocross". Nel 1975 fu affiancato alla 250 e alla 500 anche la classe con motori da un ottavo di litro (125). Il motocross cominciò a crescere di popolarità negli Stati Uniti. I piloti europei continuarono a dominare in tutti gli anni settanta , tuttavia negli anni ottanta cominciarono a fare la loro comparsa sulla scena internazionale e a vincere dei piloti statunitensi.

Boom tecnologico

Durante i primi anni ottanta le aziende giapponesi furono promotrici di un vero e proprio "boom tecnologico". Le tipiche moto due tempi raffreddate ad aria con i biammortizzatori sul posteriore furono sostituiti dalle moto raffreddate a liquido con il monoammortizzatore. Durante gli anni novanta le sempre più restrittive norme riguardo le moto a miscela costrinsero le aziende a sviluppare delle moto con motore 4 tempi. All'inizio del nuovo millennio tutte le maggiori aziende cominciarono a gareggiare con delle moto con questo motore e i marchi europei, comeHusqvarna, Husaberg e KTM tornarono nuovamente al titolo iridato.
Recentemente si sono formate delle nuove branche di questo sport come il Supercross, l'Arenacross, il Freestyle in cui vengono valutate le acrobazie dei piloti e il Supermotard, molto popolare ora, in cui le moto da sterrato, gommate da strada e con gli adeguati accorgimenti tecnici gareggiano nei kartodromi. Inoltre sono diventate popolari anche le gare "vintage" in cui solitamente corrono le moto antecedenti al1975.
kx 250 con doppio ammortizzatore



Kx 250 80" con mono ammortizzatore 


 Il motocross dopo il 2004 
Dal 2004 il motocross è stato soggetto a molti cambiamenti, che hanno praticamente rivoluzionato e sconvolto la categoria, i quali cambiamenti hanno fatto sì che in queste competizioni, ci fossero sempre meno squadre clienti, andando a impoverire la categoria, soprattutto per l'aumento dei costi di gestione.

L'invasione del 4T 

Il 2004 ha segnato l'inizio della fine per i motori a due tempi. Da quando sono stati introdotti i moltiplicatori di cilindrata nei 3 campionati, permettendo a moto 4T di correre contro moto 2T di cilindrata inferiore, addirittura metà, nel caso della MX2, i 2T non sono più riusciti a tenere il passo delle rivali a 4T, tant'è che sempre più raramente se ne vedono in gara.
Fino al 2007 tutte le aziende hanno mantenuto in listino i loro modelli 2T storici (85, 125 e 250) anche se le 4 aziende giapponesi che detengono gran parte del mercato, aggiornano sempre più raramente i loro modelli a miscela, ritenendoli meno competitivi e dedicando energie e fondi all'evoluzione dei motori 4 tempi, i quali vengono anche dotati di sistemi migliori, come carburatori a controllo elettronico o addirittura ad iniezione.
Lo stile di guida dei piloti da quando corrono con le 4T è cambiato, di sicuro le 4T, dotate di questi sistemi sofisticati riescono ad avere una maggiore coppia ai medio-bassi regimi, che consente di recuperare rapidamente da eventuali errori, senza perdere secondi preziosi.
I 4T però non hanno solo lati positivi, sono anche molto più rumorosi, molto più costosi e più pesanti, la manutenzione è molto costosa, sia perché deve essere effettuata piu frequentemente sia per il costo e il numero dei componenti, risultando più costosa rispetto ai motori 2 tempi.
Come contro c'è anche la curva d'erogazione, se da un lato consente di avere una grande spinta sin dai bassi, aumentando l'arco d'utilizzo del motore, dall'altro lato, si ha anche una maggiore facilità di controllo su superfici a bassa aderenza ma nella MX1 (quindi 450cc), "strappa" le braccia ai piloti, affaticandoli oltremisura, tanto che nel corso del 2007 si era parlato di una possibile riduzione di cilindrata, sino a 400 o 350cc, nella classe maggiore, per ovviare a questo problema, aumentando così tra l'altro il numero dei piloti in grado di competere e la sicurezza.
Le competizioni più importanti 



Vi sono 2 federazioni dominanti sullo scenario mondiale del cross: FIM (Federazione internazionale del motociclismo) e AMA (Associazione motociclistica americana). Il campionato AMA comincia a maggio e termina a settembre e consiste in 12 prove nelle 12 maggiori piste degli USA. Ogni evento si tiene nei sabati consecutivi. Ci sono 2 categorie:"Motocross" e "Motocross Lites", ognuna delle quali è formata da 2 manches di 30 minuti + 2 giri e ogni categoria impiega la pista per circa 2 ore.
Il campionato del mondo si tiene prevalentemente in Europa, con alcune trasferte in Sudafrica,Brasile e Giappone. Il formato è simile a quello AMA ovvero 2 classi, MX1 ed MX2 con 2 manches per ogni categoria, tuttavia il mondiale è più lungo, infatti solitamente ha 16 o più gran premi.
Solitamente al termine dei 2 campionati AMA e FIM si tiene il "motocross delle nazioni". In questo particolare tipo di gara si corre a squadre, ogni pilota quindi corre per la propria nazione. Ogni nazione porta 3 piloti, nel motocross delle nazioni del 2006 l' Italia ha schierato Tony Cairoli, David Philippaerts e Cristian Beggi. Vi sono 3 categorie (MX1, MX2 e Open), 3 manches e ogni pilota corre 2 volte, infatti i piloti corrono manches miste: MX1-MX2, MX1-Open e MX2-Open.











  

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